giovedì 12 aprile 2007

Vita in Giardino

E'un fazzoletto di terra o poco più.
Qualche pianta quà e là, qualche fiore, due o tre alberelli.
...e giorottolando con la mia Olympus ho scoperto:


Il volo "librato"

Che il nettare deve essere proprio buono.



Allineamento alla piazzola d'atterraggio






Simpatiche creature...

...sempre più affamate.

a.b

martedì 30 gennaio 2007

Mongolfiere

Sveglia alle 04,30 di un Luglio infuocato (2006). Davide e Giulia a letto avvolti nella loro pigrizia e ritrosità a tutto ciò che non è play station o comunque quello che vogliono loro. Il fresco mattutino ripaga già la levataccia e piano piano ci avviamo verso Saturnia perché alle 06 è in programma la partenza di circa 20 mongolfiere che sorvoleranno i cieli di questa campagna così colorata in questo periodo.
Ma cos’è una mongolfiera? Cosa c’è dietro a quei palloni così colorati, così immensi, così ….leggeri.

In breve:

Centoventi anni prima del volo meccanico dei fratelli Wright, I'uomo riuscì a realizzare il sogno antico di sollevarsi da terra. Il giorno fu il 21 novembre 1783. L'ora, le 13 e 54 minuti. Il luogo, Parigi. Gli uomini, il professore di chimica Jean Francois Pilàtre de Rozier (1765-1785) e il maggiore dell'esercito, marchese Francois d'Arlandes. Il mezzo, un pallone ad aria calda di forma ovale, con diametro di circa 15 metri e altezza di circa 22.Il tentativo era stato reso possibile dalla geniale intuizione di due fratelli, i francesi Joseph Michel (1740-1810) e Jacques Etienne Montgolfier (1745-1799), proprietari di una cartiera ad Annonay, nei pressi di Lione. Essi osservarono la forza ascensionale del fumo e notarono che sacchetti di carta messi sopra il focolare tendevano a sollevarsi. Il passo da fare successivamente era ovvio: se si fosse riusciti a costruire un involucro abbastanza grande e assai leggero, in grado di contenere una quantità sufficiente di quello che i Montgolfier ritenevano essere un gas, esso si sarebbe innalzato nel cielo.

Il primo esperimento fu compiuto da Etienne Montgolfier ad Avignone, nel settembre del 1782 e rivelò la validità della soluzione. Seguirono altri tentativi con modelli di sempre maggiori dimensioni, che culminarono con la costruzione di un grande pallone di tela e carta (10 metri di diametro). Questo fu provato il 4 giugno 1783 nella piazza del mercato di Annonay, dove era stato acceso un fuoco di lana e paglia per riempire l'involucro di aria calda. II pallone che da quel giorno si chiamò Mongolfiera si sollevò e raggiunse una altezza di circa 2.000 metri.


Entusiasmati dal successo i fratelli Montgolfier andarono a Parigi e costruirono un nuovo pallone, di maggiori dimensioni. Con questo aerostato, il 19 settembre 1783, venne effettuato il primo viaggio aereo della storia, anche se i terrorizzati viaggiatori furono una pecora, un'oca e un gallo. L'ascensione ebbe luogo a Versailles, alla presenza di Luigi XVI, di Maria Antonietta e dell'intera corte, nonché di una folla entusiasta di circa 130 mila persone. II volo durò otto minuti e il pallone percorse felicemente circa tre chilometri, riportando a terra gli occupanti illesi. Due mesi dopo, su un altro pallone costruito dai Montgolfier, Pilàtre de Rozier e il maggiore d'Arlandes passarono alla storia per essere stati i primi uomini a volare.







lunedì 22 gennaio 2007

La Cucina


Nella casa, è il luogo deputato alla preparazione dei cibi.
Dal latino “coquere” = cuocere, il termine, nell’immaginario collettivo, assume interpretazioni poliedriche. La cucina, come luogo da arredare, La cucina, come luogo di lavoro. Ma anche la cucina delle case poderali di qualche decennio fa, soprattutto luogo di veglie e riposo davanti al focolare.






Osservare la “donna”, indiscussa Regina di tale Regno, muoversi in questo ambiente è affascinante, laddove riusciamo a lanciare i nostri occhi al di là di quella barriera di quotidianità che troppo spesso appiattisce la vista e rende freddi e monotoni certi movimenti, certe interpretazioni.



Questo lavoro, ispirato da una attività promossa a livello di Associazione due anni fa e conclusa con una mostra collettiva che ha riscosso favorevoli consensi, è l’espressione piacevole di momenti, spesso vissuti in modo sbagliato. Lavare i piatti, imbandire una tavola....ritrovarsi, finalmente, dopo le fatiche di una giornata, seduti attorno al tavolo.




a/b