Se vogliamo per forza trovare un’ assonanza guardandoci alle spalle, potremmo identificare taluni soggetti che popolano, da un po’ di tempo a questa parte, i centri delle nostr
e città, con i menestrelli medioevali.
Allora essi, con sgargianti costumi di forme e colori variegati amavano girovagare esibendo le loro allegre virtù artistiche, raccontando le gesta di Re, Principi e Cavalieri. Accompagnati da strumenti come la
viella, la ghironda o altri a percussione, con i loro cappelli ornati da campanellini ritmanti a tempo con le musiche, alla stregua di un libro animato, informavano i Re e la gente comune di vicende che accadevano altrove.
Oggi magari lo spirito non è più quello di informare…o narrare….magari è quello di stupire, di allietare i passanti, aprendo loro una parentesi che li distragga da quell’ambulanza assordante che si fa spazio tra la folla, o da quella gazzella sull’altro lato della strada che come una eco le risponde.
E così ti imbatti in una posa plastica e ti meravigli di come, pur nella sua eccentricità il messaggio arrivi diretto e reale, trasportandoti in una dimensione posta su un livello diverso da quella via centrale che stavi percorrendo.
Anche questo sono diventati i centri delle nostre città oggi.
Non c’è solo la mastodontica opera architettonfaraonica ad attrarre folle di passanti, spesso per quelle opere immutate nel tempo “ripassanti”.
Se ne sono accorte anche talune amministrazioni,di certo tra le più sensibili verso un’espressione artistica che è un tantinello distaccata dalla mera tassettina di un parcheggio blu o di una ztl. Addirittura sovvenzionano questi artisti, dipinti da leggende metropolitane come studenti di varie accademie che offrono, in cambio di qualche moneta, tanto talento e tanta gioia per grandi e bambini.
Proprio come i menestrelli di ieri.

Allora essi, con sgargianti costumi di forme e colori variegati amavano girovagare esibendo le loro allegre virtù artistiche, raccontando le gesta di Re, Principi e Cavalieri. Accompagnati da strumenti come la

Oggi magari lo spirito non è più quello di informare…o narrare….magari è quello di stupire, di allietare i passanti, aprendo loro una parentesi che li distragga da quell’ambulanza assordante che si fa spazio tra la folla, o da quella gazzella sull’altro lato della strada che come una eco le risponde.
E così ti imbatti in una posa plastica e ti meravigli di come, pur nella sua eccentricità il messaggio arrivi diretto e reale, trasportandoti in una dimensione posta su un livello diverso da quella via centrale che stavi percorrendo.

Anche questo sono diventati i centri delle nostre città oggi.
Non c’è solo la mastodontica opera architettonfaraonica ad attrarre folle di passanti, spesso per quelle opere immutate nel tempo “ripassanti”.
Se ne sono accorte anche talune amministrazioni,di certo tra le più sensibili verso un’espressione artistica che è un tantinello distaccata dalla mera tassettina di un parcheggio blu o di una ztl. Addirittura sovvenzionano questi artisti, dipinti da leggende metropolitane come studenti di varie accademie che offrono, in cambio di qualche moneta, tanto talento e tanta gioia per grandi e bambini.
Proprio come i menestrelli di ieri.

A/B
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