Alle pendici del Monte Argentario, lungo la strada per Orbetello, si costeggia per un breve tratto la sede di una vecchia via ferrata, che in epoca passata collegava la città lagunare a Porto Santo Stefano. E proprio durante i lavori di scavo per la costruzione di una galleria, nel lontano 1842 fu scoperta una delle grotte più suggestive e accessibili di tutta la provincia.
L’ingresso, parzialmente nascosto dalla fitta vegetazione tipica mediterranea, è posto a pochi metri dalla sede stradale. Si accede all’interno attraverso un passaggio piuttosto angusto che immette in un ampio salone, il meno interessante di tutta la cavità, nonostante i sui circa trenta metri con un soffitto che gradatamente si innalza sugli 8-10 mt per poi riabbassarsi
repentinamente a formare un cunicolo non più largo di un metro, da cui si accede alla vecchia galleria ferroviaria. L’ampio tunnel artificiale è il luogo della prima sosta. Da qui iniziano i preparativi per la vera e propria calata speleologica. Si gonfiano i battelli pneumatici indispensabili per l’attraversamento di tre laghi di incredibile limpidezza, si sistemano i sacchi speleo e si regolano a dovere le valvole dell’acetilene. Il primo lago, profondo circa due metri occupa di fatto il primo ampio salone chiamato “sala del Granduca” in onore al Granduca di Toscana Leopoldo II di Lorena che visitò, rimanendo particolarmente affascinato l’intera grotta. Proprio su sue indicazioni la grotta successivamente fu esplorata e furono scoperti al suo interno resti di ossa e utensili in pietra risalenti al Paleolitico,
a testimonianza che l’uomo primitivo ha abitato tale cavità. Al termine del primo salone la grotta subisce una biforcazione. Sulla via di destra si passa un corridoio abbastanza impegnativo ma di rara bellezza, per le concrezioni presenti. Esso proseguendo diventa meno impegnativo ma non meno bello. L’unirsi delle stalattiti con le stalagmiti dà origine alla formazione di colonne, non rare in grotte vecchie, ma l’unione di più colonne fino alla formazione di un vero e proprio corridoio è senz’altro uno spettacolo inusuale e di forte impatto. Arriviamo al secondo lago. Qua le pareti sono più ripide e calarsi nel battello rappresenta una difficoltà da non sottovalutare, pena il rischio di un bagno sempre fuori stagione. La temperatura infatti, all’interno della grotta, mediamente costante nel corso dell’anno è di circa 15-16 °C con un tasso d’umidità pari al 100%. Per i più audaci, a lato del lago, su una parete piuttosto verticale e con p
ochi appigli naturali, è stata posta una grossa fune che permette di costeggiarlo fino a giungere al successivo corridoio che ci conduce alla sala dei veli. Anche questo corridoio, ai lati del quale si aprono diversi cunicoli terminali, presenta concrezioni calcaree ammirabili. L’ampio salone, detto “del Drago Volante” che si apre al termine della predetta galleria è contornato dal splendide formazioni di veli, simili a fantastici drappi vellutati cadenti lungo le pareti. Continuando troviamo l’ennesima biforcazione e, prendendo uno dei tronconi e impegnandoci in un’arrampicata su parete quasi verticale possiamo introdurci all’interno di un angusto cunicolo che ci immette nell’ultima galleria a metà della quale si scorge il lago più bello di tutta la grotta.La calata speleologica è sicuramente impegnativa ma non impossibile. Per gli amanti delle
bellezze naturali è sicuramente una tappa da non perdere. All’interno, oltre agli onnipresenti pipistrelli vi si trovano altre forme di vita, una delle quali la presenza di un ragno particolare. Anche nei laghetti vivono piccoli animali simili a gamberettiL’intera cavità, con la sua particolare conformazione, i suoi laghi, i drappi luminosi alla luce delle torce, la sua importanza storica….è di sicuro interesse e andrebbe a mio avviso, più salvaguardata. Circa trenta anni fa fu visitata da mio padre ed essa, attraverso i suoi racconti, ha rappresentato per me, durante tutta la mia infanzia e adolescenza lo spunto per Salgariani sogni e progetti di esplorazione mai realizzati. Grazie al gruppo speleologico maremmano, lo scorso anno ho avuto questa possibilità e quei sogni improvvisamente sono diventati realtà. Una splendida realtà. 
Ringrazio il Presidente dell’Associazione speleologica Carlo Cavanna ei suoi ragazzi che mi hanno offerto questa opportunità.






Ringrazio il Presidente dell’Associazione speleologica Carlo Cavanna ei suoi ragazzi che mi hanno offerto questa opportunità.

1 commento:
E 'vero! Ottima idea, condivido.
Assolutamente d'accordo con lei. Mi piace questa idea, sono pienamente d'accordo con te.
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